domenica 4 novembre 2007

The immortals


Re e vicerè (nella foto, vicerè e re) si rilassano concedendo una partita a due sconosciuti. Nei loro occhi la consapevolezza della stabilità del loro regno: hanno appena vinto la finale di doppio ganci, battendo con larga misura uno dei pochi giocatori italiani capaci di uno snake o un pin shot. E non importa che entrambi abbiano ceduto il passo, nel singolo, a un poco de buono: la classe regale rimane impareggiabile, e Neapolis capta capiet ferum victorem, col tempo.

martedì 11 settembre 2007

Si riavvicina la stagione agonistica...

...E con lei le possibilità di avvistare il re in tenuta sportiva. Restate sintonizzati, o miei 0.0023 lettori medi al giorno, è in arrivo un reportage con i controfiocchi.

lunedì 23 aprile 2007

I mostri di Cantello

Eros Marcon e Amedeo Molino in un torneo vicino Varese. Credete che non abbiano vinto? Vi siete sbagliati un'altra volta...

domenica 22 aprile 2007

Dagli archivi FICB (2) - Una scinese partigolareee...

Il tiro di cui parla Molino si rileverebbe in verità essere una napoletana a mano aperta, con palleggio sulla sponda vicina e colpo verso quella lontana. Fatta così, è un eufemismo dire che la fanno in pochi...

sabato 21 aprile 2007

Dall'archivio FICB... (1)

Dagli archivi FICB, un breve scambio tra il cronista e Amedeo Molino, a commento di un'estenuante partita di misto. Notabile, qui, è il tipico understatement del re, che vedremo in altri filmati.

lunedì 16 aprile 2007

Trafitti dal re

Eccone gli effetti funesti.

Il re a Vicenza

Campioni locali in fila per prenderle. Ci riusciranno tutti.

sabato 17 febbraio 2007

O rey

In questi tempi, in cui il Mezzogiorno d'Italia è ancora per molti simbolo stereotipico di arretratezza e degrado; in una regione, la Campania, di cui i media continuamente ritraggono scene di malasanità e criminalità, sovente figlie di un unica matrice di omertà e clandestinità; in una città, Napoli, vieppiù teatro di violenze pubbliche e private, di turpi faide consumatesi per motivi i più futili e che non hanno risparmiato le vite di bambini e innocenti; insomma, in una città che dipingiamo come eccessivamente lugubre per meri fini retorici, un uomo fende con la sua luce l'oscura nebbia dell'abbandono e del compromesso, e con la sua scienza riporta Partenope allo splendore dell'università borbonica.
Egli è il re in un'era di governo distribuito, è il riconquistatore che dalle due Sicilie domina fino al Piemonte. Ma soprattutto, è colui che ha reso un gioco da oratorio in un'arte da duello. Grazie Amedeo, questo blog è dedicato a te.